"If I think about the future of cinema as art, I shiver" (Y. Ozu, 1959)
"If I think about the future of cinema as art, I shiver" (Y. Ozu, 1959)
Una specie di Kasdan serbo. 1993, guerra e dissoluzione. Milica Tomović però sceglie di creare uno spazio, una spirale interiore che finalmente non si limiti al campo di battaglia ma lo sposti su un piano diversamente pirotecnico e meno simbolico possibile. Alla fine un gruppo di famiglia in interni fluido e cupo che appassiona per il desiderio di scoprire un set e inventare un’immagine. Di nuovo in costume, è una tendenza. Forse prima si era più liberi, anche sotto le bombe. Perciò insieme al crollo di una nazione si parla di sperma e di alcol e gli occhi bruciano per il troppo fumo. Identità che scivolano via, tenute insieme solo dal gusto ancora vivo per la discussione, il confronto. Poco o molto amore, tempi incerti. Ma un bel film.