"If I think about the future of cinema as art, I shiver" (Y. Ozu, 1959)

AGNÉS VARDA

Tuesday, 04 February 2020 23:28

Naked

Seize the time, questa frase mi appare ogni volta che sento il tuo nome, Agnés, da quando vidi l’omonimo lavoro di Antonello Branca. Perché nonostante il film del fotografo/filmmaker abruzzese sia più articolato, diretto e approfondito, per tutti è sempre stato il tuo Black Panthers il film sul movimento afroamericano. Afferrare il tempo è stata una tua prerogativa, con tutta la selvaggia bestialità che distanzia l’afferrare dal prender(si) tempo. In questo senso Cléo, con la sua ora e mezza effettiva tra le 5 e le 7, resta lavoro manifesto della tua opera, anche se a differenza di tanti altri autori hai avuto la fortuna rara che in tanti conoscono le tue immagini prima ancora che il tuo nome. Fino alla fine hai cercato il momento giusto in qualsiasi posto, come a voler inchiodare sempre un tempo nello spazio che è il (tuo) cinema, sempre avanti, con quell’annusare l’aria alla ricerca dell’attuale tipico dell’umanità sinistra. È quest’ultima, con cui intessevi una dinamica tra “civetteria e angoscia” (così intitolasti la tua presentazione di Cleo) che vuole impalare il tuo cinema e ne fa bandiera sventolante ai capricci dei venti (Agnés la femminista, Agnés la comunista, Agnés l’artista e così via) anziché lasciarlo libero, spazio nello spazio, inafferrabile come tu sei stata.

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