Acquario
Bari, 10 febbraio 2020
Ti ho visto su quella bancarella, chiuso in un cellophane polveroso e spesso, isolato dall’aria, invisibile agli indici umidi di quelli in cerca di un volo.
Non ti ho afferrato e ti ho toccato con la compassione impersonale che si usa alle cose.
Ti ho soffiato la polvere e nascosto come un segreto in un posto dal quale mi occhieggi di presenza ogni giorno.
Giorni di casa e di libri. Aperti toccati afferrati non compresi.
Giorni chiusi di ampi ritorni.
Ti ho riaperto oggi copertina dorata a macchia in colata orizzontale sei,
cara Elenuccia,
nata acquario – instabile cuore grande, fatichi a lasciare andare via le cose.
A volte ti riesce, pagine strappate e fogli vuoti tra i nomi che «non sono che poveri nomi, né hanno il sovrannaturale potere di far sì che restino sempre in quella freschezza dei primi anni. Ma pure, quanta poetica dolcezza è racchiusa in loro!...»
Manca la tua foto e ci sono i tuoi occhi poggiati su ogni parola dedicata. Scritture tue non ne riconosco, ma so che hai trascorso le estati dei tuoi giovani anni a Torrepelosa dove Irma-la-brutta ti faceva ridere tanto «Chiudi gli occhi...– Che cosa ci prepara il destino? Mistero!».
La tua famiglia è, come si dice?, benestante: conservi come una reliquia il «Notamento del corredo» di zia Mariannina che nel 1889 portava in dote Duemiladuecentotre Lire 2203.00 di lenzuola, camicine, sottane e fazzoletti,
Hai studiato a Roma, forse sei un’insegnante: Carducci ti appassiona, di Leopardi guardi con avida curiosità le foto del palazzo, con Svevo condividi che siamo dei «poveri malati di civiltà» e con Pascoli che «gli errori che ispirano più indulgenza sono - Proprio tutti».
Andrai al cinema a vedere “La grande imperatrice” di H. Wilcox perché collezioni ritagli degli outfit delle regine Elisabetta e Guglielmina d’Olanda.
I disegni misteriosi di Micheluzzo sono la cosa che preferisco tra quelle che conservi qui dentro. La mano infantile ha un pensiero persistente: tendere-tirare-strappare le figure finché escano dal foglio e i cavalli si stacchino dalla giostra, il cavaliere infilzi il suo invisibile rivale, il coniglio muoia stecchito su un’onda blu, le porte tirino via la casa e dai balconi
il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va...
Cara Elenuccia,
la tua vita è ora ferma alla prima pagina e tutta la svolgerai ancora