"If I think about the future of cinema as art, I shiver" (Y. Ozu, 1959)
"If I think about the future of cinema as art, I shiver" (Y. Ozu, 1959)
Guardarsi allo specchio sovrapposto ai mille schermini e altrettante camerine e non vedersi più. Mangiavi merda vestito da coniglio gigante ed eri molto più creativo. Quindi, alla prima occasione, realizzi anni di idee e perdi il controllo. Una trama banale. Può darsi. Tante volte lo si è detto di tuo padre, Gia Coppola, quando faceva anche quei film piccoli. Intanto però c’è una coerenza nel raccontare l’odierna globale eterodirezione dell’io - il lungo addio, il grande vuoto - che non è da tutti. Forse è dall’idea di bel pacchetto per tutti i gusti che bisogna liberarsi, però la verità è che qui forse si voleva solo raccontare una storia e dei personaggi. Esattamente il contrario del fiume principale in bella vista del titolo. Qualcosa di più semplice e di più segreto, un piccolo affluente che non cerca seguaci.